"L'iniquità il
cui mistero è annunciato nel Nuovo Testamento non ha carattere
morale. Anzi vi sono stati pensatori che hanno avvertito la presenza
dell'anticristo in atti che, almeno nelle intenzioni, sono moralmente
buoni:
tipicamente anticristica è, infatti, innanzitutto la
CANCELLAZIONE del PECCATO, la riduzione dell'iniquità a colpa, a
responsabilità morale, e infine a errore o addirittura a semplice
condizionamento biologico e sociale. La scomparsa della coscienza del
peccato è il fulcro dell'anticristicità....
Il primo carattere
dell'anticristo è la NEGAZIONE del PECCATO, cioè dell'incapacità
degli uomini di salvare le loro vite, e la negazione quindi del
bisogno stesso di salvezza"
…
La riduzione della
verità cristiana a morale è perciò il contrassegno più certo
dell'anticristicità del mondo nel quale viviamo. In questa
prospettiva, la stessa morale diventa una finzione, anzitutto
perché è posta come un ideale in sé, che non rinvia ad altro.
Sulla metodica e universale menzogna delle dichiarazioni di buone
intenzioni e degli auspici morali si reggono in gran parte le nostre
società, dove si perseguono con sempre più cinica astuzia i propri
interessi, ostentando nello stesso tempo il più grande altruismo..
La
fede rinvia ad altro, alla pienezza della giustizia di
Dio.”
MYSTERIUM
INIQUITATIS - Sergio Quinzio
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