15 agosto. Dormitio Virginis
Gli ultimi anni di Maria sulla terra – quelli che intercorsero tra la Pentecoste e l’Assunzione –, sono rimasti avvolti in una nebbia tanto spessa che quasi non è possibile penetrarli con lo sguardo e ancor meno indovinarli. La Scrittura tace e la Tradizione ci tramanda solamente qualche eco lontana e incerta. La sua esistenza trascorse silenziosa e laboriosa: come una sorgente nascosta che dà fragranza ai fiori e freschezza ai frutti. Hortus conclusus, fons signatus (Ct 4, 12), la chiama la liturgia con parole della Sacra Scrittura: giardino chiuso, fontana sigillata. E anche: pozzo d’acque vive e ruscelli sgorganti dal Libano (ibid. 15). Come quando stava accanto a Gesù, non si faceva notare, ma vegliava sulla Chiesa dei primi tempi.Giovanni il teologo: 'Per tre giorni si udirono voci di Angeli invisibili che glorificavano Cristo, Dio nostro, nato da Lei. Dopo il terzo giorno le voci non si udirono più: tutti allora compresero che il puro e prezioso corpo di lei era stato trasportato in Paradiso'.
Senza alcun dubbio visse accanto a san Giovanni, poiché era stata
affidata alle sue cure filiali. E san Giovanni, negli anni che seguirono
la Pentecoste, dimorò abitualmente a Gerusalemme; là lo troviamo sempre
accanto a san Pietro. All’epoca del viaggio di san Paolo, alla vigilia
del Concilio di Gerusalemme, verso l’anno 50 (cfr. At 15, 1-34), il discepolo amato figura tra le colonne della Chiesa ( Gal
2, 9). Se Maria dimorava ancora accanto a lui, doveva avere circa 70
anni, come affermano alcune tradizioni: l’età che la Sacra Scrittura
stima come la maturità della vita umana (cfr. Sal 89, 10).
Però il posto di Maria era in Cielo, dove suo Figlio l’aspettava. E così
un giorno, a noi ignoto, Gesù la portò con sé nella gloria celeste. Nel
dichiarare il dogma dell’Assunzione di Maria, nel 1950, Papa Pio XII
non volle chiarire se la Vergine morì e risuscitò subito dopo oppure se
andò direttamente in Cielo senza passare per il momento della morte.
Oggi, come nei primi secoli della Chiesa, la maggior parte dei teologi
pensano che anche Lei sia morta, ma che –come Cristo– la sua morte non
fu un tributo al peccato – era l’Immacolata! –, ma avvenne perché
somigliasse completamente a Gesù. E così, dal VI secolo, si cominciò a
celebrare in Oriente la festa della Dormizione della Madonna: e ciò per
sottolineare che si era trattato di un passaggio più simile al sonno che
alla morte. Lasciò questa terra – come affermano alcuni santi – in un
impeto d’amore.
Indipendentemente dagli elementi di verità contenuti in questi racconti,
è assolutamente certo che la Vergine Maria, per uno speciale privilegio
di Dio Onnipotente, non fu sottoposta alla corruzione: il suo corpo,
glorificato dalla Santissima Trinità, fu unito all’anima e Maria fu
assunta in cielo, dove regna viva e gloriosa, accanto a Gesù, per
glorificare Dio e intercedere per noi. Questo è stato definito da Papa
Pio XII come dogma di fede. Gli scritti dei Padri e degli scrittori
sacri, soprattutto a partire dal IV e V secolo, riferiscono alcuni
dettagli sulla Dormizione e Assunzione di Maria, basati su alcuni
racconti che rimontano al II secolo. Secondo queste tradizioni, quando
Maria stava per abbandonare questo mondo, tutti gli Apostoli – eccetto
Giacomo il Maggiore, che aveva già subito il martirio, e Tommaso, che si
trovava in India – si riunirono a Gerusalemme per farle compagnia negli
ultimi momenti. E un pomeriggio sereno e luminoso le chiusero gli occhi
e deposero il suo corpo in un sepolcro. Pochi giorni dopo, dato che
Tommaso, arrivato troppo tardi, insisteva a voler vedere il corpo,
trovarono la tomba vuota, mentre si udivano canti celestiali.
Malgrado il silenzio della Scrittura, un passo dell’Apocalisse lascia
intravedere la fine gloriosa della Madonna. Nel cielo apparve un segno
grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e
sul suo capo una corona di dodici stelle (Ap 12, 1). Il Magistero
vede in questa scena non soltanto una descrizione del trionfo finale
della Chiesa, ma anche una affermazione della vittoria di Maria (tipo e
figura della Chiesa) sulla morte. Sembra come se il discepolo, che si
era preso cura della Madonna fino al suo transito in Cielo, avesse
voluto lasciare memoria, in maniera delicata e riservata, di questo
fatto storico e salvifico che il popolo cristiano, ispirato dallo
Spirito Santo, ha riconosciuto e venerato fin dai primi secoli.
Da parte nostra, spinti dalla liturgia della Messa della vigilia di questa festa, acclamiamo la Madonna con queste parole: Gloriosa dicta sunt de te, Maria, quæ hodie exaltata es super choros angelorum, Beata sei, Maria, perché oggi sei stata assunta sopra i cori degli angeli e trionfi con Cristo in eterno.
* * *
È commovente e istruttivo sostare accanto alla tomba di Maria rileggendo
i deliziosi racconti popolari della Dormizione o contemplando l’icona
che li traduce in immagini. La figura di Maria è quella stessa del Nuovo
Testamento e della Tradizione divino-apostolica. Maria è insieme la
Madre di Cristo Signore e la creatura che vive immersa nella realtà
quotidiana, la Vergine-Sposa-Madre scelta da Dio e la donna partecipe
del comune destino di lotta e di dolore che giunge alla piena
glorificazione dopo le prove della vita terrena e passando per il sonno
della morte. Sul piano umano, morale e spirituale lei appare dopo e con
Gesù modello e guida di autentica vita cristiana. Come l’Ascensione non è
stata una partenza di Gesù, ma l’inizio di una presenza nuova nella sua
Chiesa, così Maria nella sua Assunzione non si allontana dai nuovi
figli che le sono donati dal Figlio primogenito. Il discepolo amato la
chiama: 'Sorella mia Maria, divenuta madre dei dodici rami' e gli apostoli la salutano: 'Maria, sorella nostra, madre di tutti i salvati'. Negli apocrifi della Dormizione Maria è proclamata anche 'tempio di Dio e porta del cielo', 'signora e regina'
che esplica la sua mediazione e intercessione sia prima che dopo
l’Assunzione. Tutto ciò immerso in un mondo carico di immagini e di
simboli: dalla palma dell’immortalità che Gesù le consegna
preannunciandole il passaggio alla vita eterna ai sette cieli che Maria
attraversa per giungere presso il Figlio, dalle nubi sulle quali
giungono gli apostoli dalle quattro parti del mondo, alla 'bambina luminosa'
simbolo dell’anima di Maria che Gesù prende fra le sue braccia, fino
all’albero della vita, ai profumi, ai canti e alle luci del paradiso.
Allora la preghiera che spontaneamente dal cuore affiora sulle labbra si
confonde con quella dell’autore estasiato o del devoto traduttore dei
manoscritti della Dormizione:
'Celebrando misticamente la festa della sua gloriosa dormizione, troveremo misericordia e grazia in questo secolo e nel futuro, in virtù della benevolenza e benignità del Signore nostro Gesù Cristo, al quale sia gloria e dominazione con il suo Padre, che è senza principio, e il santissimo e vivificante Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen'.http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/08/15-agosto-dormitio-virginis.html
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