Posted: 07 Aug 2016 06:26 AM PDT
Il
Quotidiano dei Vescovi continua pesantemente a colpire i Cattolici che
non si sono lasciati imbambolare dai diktat massmediatici e stanno
reagendo per la profanazione avvenuta domenica scorsa (purtroppo continua... v. sotto articolo de il Gazzettino 7 agosto 2016 con link) delle chiese francesi e italiane da parte dei pochissimi auto-invitati islamici ovviamente alla presenza di cineoperatori e fotografi professionisti.
Veniamo allora ad alcune ‘perle’ avveniristiche.
Ma c’è (ancora) di più: a pagina 2 sempre di Avvenire del 30 luglio, il direttore galantino risponde a un lettore che giustamente si chiede: “C’è ancora un popolo in Europa che è in grado di reagire o si è tutto interamente bruciato tra buonismo, giochi sul cellulare e spinelli legalizzati?”.
Fonte: Rossoporpora.org
Immagine 1: Venezia, dall'articolo del Gazzettino di oggi domenica 7 agosto, gentilmente inviatoci poco fa da un Fedele veneziano: "...due giovani orientali hanno fatto la fila per la comunione e poi hanno sputato la particola a terra, lasciando di fretta la chiesa. E c'è anche chi entra per pregare Allah. Il parroco don D'Antiga lo racconta con particolari, alle rimostranze del sacrestano rispondono: «Possiamo, il Papa ci ha dato il permesso». ( Leggere anche QUI sempre di oggi 7 agosto)
Immagine 2: domenica 31 luglio "Milano, Messa con musulmani e cattolici nella chiesa di via Brioschi" (Il Giorno)
NB La giurisprudenza islamica sospende l'assoluta proibizione per i musulmani di entrare nei luoghi di culto degli infedeli soltanto nel caso in cui presenziare a riti degli infedeli possa attirare adepti all’Islam.
Cercare di affievolire il DNA autenticamente cattolico dei Fedeli è come scavarsi la fossa con le proprie mani...
AC
AVVENIRE METTE L’ELMETTO CONTRO I ‘CATTIVISTI’
di GIUSEPPE RUSCONI
2 agosto 2016
Perle ’enormi’ colte negli ultimi giorni tra le pagine del quotidiano galantino della Conferenza episcopale italiana.
La regina delle enormità l’ha scritta il direttore, di elmetto bardato.
Anche ‘Avvenire’ va in battaglia.
Non è una sorpresa e neppure una novità.
Da
anni ‘Avvenire’ si batte non con semplici slogan ma sfoderando tutta
una serie di argomenti razionali contro la legalizzazione della droga,
contro il dilagare del gioco d’azzardo, sulla vicenda criminale della
‘terra dei fuochi’.
Battaglie
tutte proprie di chi (credente o non credente) ha a cuore le sorti
della società: non sono dunque di per sé battaglie ‘cattoliche’, ma
civili.
*
In
questi giorni ‘Avvenire’ invece ha dedicato pagine e pagine a quello
che il mite portavoce della Cei, don Ivan Maffeis, trasfigurandosi ha
definito “un gesto enorme”: l’invito che alcuni esponenti
musulmani di Francia e d’Italia hanno fatto ai loro adepti di
partecipare (pochi, pochissimi in realtà) alle sante messe di domenica
31 luglio in segno di solidarietà con il mondo cattolico dopo l’orribile
assassinio di padre Jacques Hamel nella chiesa di
Saint-Etienne-du-Rouvray presso Rouen.
“Un
gesto enorme” - dunque di dimensioni gigantesche, ben al di là del
‘grande’- che ‘Avvenire’ ha lodato anche martedì 2 agosto come “un primo abbraccio di svolta”.
*
‘Enorme’
il gesto lo è stato, non nel senso di ‘Avvenire’ ma di una tanto
masochistica quanto spensierata irresponsabilità, frutto di buone
intenzioni e nel contempo di gravi lacune religioso-culturali.
Che si è fatto a Santa Maria in Trastevere?
Un imam ha cantato un versetto del Corano.
Che si è fatto a Santa Maria in Trastevere?
Un imam ha cantato un versetto del Corano.
Lo
stesso Corano è stato proclamato nella cattedrale barese di San Sebino,
mentre a Ventimiglia si è offerto un pezzo di pane ai musulmani
presenti (verosimilmente in ‘sostituzione’ dell’ostia).
*
...
AFFLATO POETICO E ENORMITA’ TEOLOGICHE
Veniamo allora ad alcune ‘perle’ avveniristiche.
Nell’editoriale
di venerdì 29 luglio 2016 osserva tra l’altro Marina Corradi, scrivendo
del ‘gesto’ con afflato poetico affogato in un entusiasmo da
neo-convertita: “Sarebbe una cosa grande. (…)
Sarebbe
una solidarietà benefica, come pioggia sulla terra resa arida da
spietati e folli seminatori di odio, mentre le grida degli xenofobi e
degli ipernazionalisti tendono a identificare tutti gli islamici del
mondo con il ‘nemico’ “.
*
Ma c’è di più.
L’editoriale
di sabato 30 luglio è affidato alla penna di Angelo Scelzo (fino a poco
fa vicedirettore della Sala Stampa vaticana), fin qui considerato
generalmente come la Cautela fatta carne… mai un tono sopra le righe.
Già il titolo incute paura: “I profeti dell’incubo”.
Che seguirà?
Una bozza di horror?
L’esordio promette scintille: (a papa Francesco) “ alcuni – i soliti noti- riservano
critiche , e qualcosa di più e di peggio. Ingenuo e buonista sono i
termini, nel caso migliore, che delimitano il campo da una deriva oltre
la quale si arriva all’insulto”.
*
Scelzo però si supera (ma Angelo, che mi scrivi???
Dov’era il tuo Angelo custode? Si era appisolato?) poco dopo, quando rileva che “l’arma
bianca (era) nelle mani di giustizieri su un altare dove la violenza
profanava insieme Vangelo e Corano, le preghiere del sacrificio
eucaristico e i versi di un Libro presi a pretesto per una nuova
barbarie”.
Quanto
a simili enormità (sacrileghe), c’è poco da dire se non esortare: per
favore, Angelo, prenditi il tempo necessario per leggere una volta con
calma il Corano!
*
ENORMITA’ E VERGOGNA
Ma c’è (ancora) di più: a pagina 2 sempre di Avvenire del 30 luglio, il direttore galantino risponde a un lettore che giustamente si chiede: “C’è ancora un popolo in Europa che è in grado di reagire o si è tutto interamente bruciato tra buonismo, giochi sul cellulare e spinelli legalizzati?”.
Quando
il direttore galantino percepisce l’accusa a lui rivolta di
‘buonismo’, reagisce come morso da una tarantola: corruga la fronte,
aggrotta le ciglia, arriccia il naso, storce la bocca ... si mette
l’elmetto e pigia sui tasti, mentre gli affiora nella mente l’idea per
lui (come per il segretario generale della Cei) insopportabile che
l’accusa venga da qualche esecrato spirito leghista.
Leggiamo il direttore galantino nella risposta al lettore: “ma non riesco proprio a prendermela come fa lei con il ‘buonismo’…
E’ il ‘cattivismo’ il problema del mondo, gentile lettore, non il ‘buonismo’…
*
A
questo punto il Marco furioso, di spirito francescano innato, esplode:
“Bisogna ricominciare a dirlo chiaro e tondo: i ‘cattivisti’ (politici,
giornalisti, mercanti di armi, agit-prop…) sono fratelli e complici dei
terroristi delle bombe, dei coltelli e della parola”.
Qui
l’irrefrenabile (come il suo datore di lavoro) direttore galantino –
l’ampolla del cui cervello è stata graziosamente depositata nell’ufficio
del segretario generale della Cei – dice due enormità, di cui si
dovrebbe vergognare (temiamo solo quando qualcuno gli avrà recuperato
l’ampolla).
*
La
prima: associa ai ‘mercanti d‘armi’ politici e giornalisti che cercano
di ragionare sui fatti della vita e anche su quanto succede nel mondo
cattolico… ra-gio-na-re!.
La
seconda: rileva che tali politici e giornalisti sono “fratelli e
complici dei terroristi delle bombe, dei coltelli e della parola”.
Che il direttore galantino del quotidiano espressione della Conferenza episcopale italiana scriva tali enormità è fatto grave.
Che
dice molto della deriva tanto penosa quanto preoccupante cui si è
piegata anche una parte della Chiesa italiana, guidata de facto dal
proconsole - iracondo, verboso assai lacunoso ecclesialmente e
culturalmente, membro di una triade di successo con Boldrini e Boschi -
di un Papa che, ahimè, non fa altro de facto che accrescere smarrimento,
confusione, amarezza in molti (sì, direttore galantino, molti… e tu lo
sai, se guardi i messaggi che ti arrivano!) cattolici fin qui
praticanti.
E pensanti, secondo il disegno di Dio, che il cervello ce l’ha dato per farlo funzionare.
Tutto l'Articolo QUI
Fonte: Rossoporpora.org
Immagine 1: Venezia, dall'articolo del Gazzettino di oggi domenica 7 agosto, gentilmente inviatoci poco fa da un Fedele veneziano: "...due giovani orientali hanno fatto la fila per la comunione e poi hanno sputato la particola a terra, lasciando di fretta la chiesa. E c'è anche chi entra per pregare Allah. Il parroco don D'Antiga lo racconta con particolari, alle rimostranze del sacrestano rispondono: «Possiamo, il Papa ci ha dato il permesso». ( Leggere anche QUI sempre di oggi 7 agosto)
Immagine 2: domenica 31 luglio "Milano, Messa con musulmani e cattolici nella chiesa di via Brioschi" (Il Giorno)
NB La giurisprudenza islamica sospende l'assoluta proibizione per i musulmani di entrare nei luoghi di culto degli infedeli soltanto nel caso in cui presenziare a riti degli infedeli possa attirare adepti all’Islam.
Nessun commento:
Posta un commento